Intervista della trasmissione radiofonica "Il quinto elemento" di martedì 4 agosto 2020.
Trascrizione letterale del "parlato".
Intervistatore: Axel Belloni
Intervistato: Andrea Piccardo
Axel: Formica o cicala, siete risparmiatori o spendaccioni, come risparmiate? Arrivano già dei messaggi e c’è qualcuno che ci scrive: “noi siamo una “form-ala”; siamo una famiglia di 5, e nel nostro possibile – lavora solo mio marito – cerchiamo di risparmiare per le vacanze, per concederci qualche piacere: gite, cene, ecc. Ha già messo sul tavolo diversi argomenti che cercheremo un po’ di raccontarvi, di affrontare nel corso di questa prima ora (n.d.r. puntata), il salario unico, come risparmiare. Lo facciamo in compagnia di un ospite che è contabile federale, Andrea Piccardo
Andrea: Grazie mille Axel. Di professione faccio, prima di tutto, il papà e secondariamente il fiduciario commercialista, vivo in Capriasca e quotidianamente lavoro su me stesso e la mia famiglia per gestire al meglio il denaro ed il ménage famigliare.
Axel: Quindi ti ritrovi un po’ nel discorso di questa famiglia, 5 elementi, con soltanto un salario, in questo quadretto famigliare del poter risparmiare qualche soldo per potersi concedere qualche piacere?
Andrea: Più che per soddisfare dei piaceri, a me piace il risparmio perché questo mi da libertà. Attraverso il risparmio è possibile acquistare un elemento importante che è il proprio tempo. Poi, il proprio tempo è possibile utilizzarlo per fare altre cose ed utilizzare il risparmio generato per ottimizzare il tempo futuro attraverso l’impiego del denaro ed attraverso l’impiego del proprio tempo. Ho una visione in po’ più ampia; anche a me piace andare in vacanza ma non è attraverso il risparmio che la pianifico. Se vado in vacanza faccio molta attenzione alla spesa ed all’impegno finanziario che questa comporta.
Axel: Libertà, questo concetto che ci lega anche all’oggetto che ci hai portato. Sostanzialmente libertà di scelta in un certo senso. Noi chiediamo all’ospite di portarci un oggetto che lo rappresenti. Andrea Piccardo ci ha portato un libro.
Andrea: Ho portato un libro, un racconto dal titolo “Io ho spostato il tuo formaggio” dal sottotitolo “Per tutti quelli che si rifiutano di vivere come topi nel labirinto di qualcun altro”. Praticamente è un libro-risposta ad un libro famosissimo dal titolo “Chi ha spostato il mio formaggio”. Il precedente libro raccontava di 2 topolini e di 2 omini all’interno di un labirinto; ad un certo momento il formaggio si spostava e con differenti “rapidità” questi personaggi andavano alla ricerca del formaggio. Questo libro invece smonta il concetto del labirinto inteso come sistema perché i protagonisti di questo libro vogliono essere loro a dettare le regole dal labirinto in cui tutti gli altri, compreso loro, sono imprigionati. Loro un po’ di meno, gli altri un po’ di più.
Axel: Avere quindi una certa capacità di muoversi all’interno di imposizioni o regole che ci vengono, diciamo, dall’esterno. A questo proposito ci arriva un messaggio di un ascoltatore che solleva un tema che trovo sia importante subito affrontare. “Per poter risparmiare bisogna avere un salario equo ed una pensione equa. È difficile risparmiare quando si arriva appena a fine mese.” È un po’ vero?
Andrea: Il fatto è che la domanda è posta come: “qualcuno deve far qualcosa per me”. Sei tu che determini l’equità di qualche cosa che ricevi. Se dici: “questo non è equo” lo raffronti a qualcos’altro. Ed il punto cardine è il controllo del raffronto che tu fai, di questa equazione che tu metti tra quello che ricevi e quello che, secondo te, dovresti poter spendere.
Axel: Quindi, secondo te, secondo Andrea Piccardo, sostanzialmente non c’è un numero minimo, per quanto riguarda il salario o la pensione che ci possa permettere, considerando le spese che comunque ognuno, tra appartamento, spese vitali, poter mangiare, spese di assicurazione deve poter guadagnare mensilmente per poter metter via qualcosa.
Andrea: Un minimo si, questo è chiaro. Il mio discorso era molto fermo nel dire che un minimo c’è, in ogni caso, considerando un minimo vitale. Tuttavia …
Axel: C’è una cifra una cifra per questo minimo vitale?
Andrea: Adesso questo non lo so. Bisognerebbe andare a vedere dove questo viene indicato. Però non è soffermandosi alla semplice equazione: “non è giusto, non si riceve abbastanza” per poter spendere quello che la società, o meglio, i condizionamenti sui comportamenti ci dicono: “tu dovresti spendere tot”. L’equazione la devi controllare tu! Questo è il mio punto fermo ed è anche il punto fermo rappresentato nel racconto che porto con questo libro.
Axel: Siamo in compagnia di Andrea Piccardo, stiamo chiacchierando sul tema “risparmio” a 360° con il nostro ospite che è contabile federale, è stato per una vita revisore per fiduciarie e poi da un annetto si è messo in proprio. Stanno arrivando anche tanti messaggi sul tema della difficoltà, soprattutto, possiamo dire, in questi mesi (n.d.r.Covid-19) per molti, di riuscire a mettere da parte qualche cosa, ma in generale c’è anche il discorso di quanto è cara la vita per quanto riguarda la Svizzera e molte persone lo dicono anche. Alcuni articoli dicono di persone che non arrivano alla pensione media ed al salario medio di riferimento e tant’è vero che il discorso risparmio è difficile. C’è un messaggio interessante dal quale ripartire di un nostro ascoltatore o ascoltatrice che ci scrive: “non dobbiamo risparmiare ma investire. L’educazione e la formazione dei nostri figli. Il tutto, per il loro tramite, ci sarà di ritorno”. Sei d’accordo Andrea?
Andrea: Sono d’accordo perché il risparmio va investito, nel senso che può essere un investimento che poi genera delle rendite o un investimento nella propria casa di abitazione che permette una riduzione dell’onere abitativo. Cioè, invece di pagare un affitto pago solamente le spese della casa e gli interessi della banca. La formazione è fondamentale. È meno un investimento monetario bensì di energia e tempo. È quello che ci permette di aumentare le nostre competenze e di ottenere, magari, posti più remunerativi e quindi la possibilità di marginare di più sul risparmio.
Axel: A proposito di investimento metto un po’ la pulce all’orecchio uno potrebbe dire: “sì l’investimento, però non è qualcosa di sicuro” nel senso che c’è comunque un margine di rischio. Una persona che ha poca propensione al rischio, se si trova in difficoltà o frenata nell’investire preferisce, per dirla alla vecchia maniera, mettere i soldi sotto il materasso.
Andrea: Attenzione che tu adesso stai parlando … sto’ intuendo che stai parlando di investimenti nei mercati finanziari.
Axel: Sì.
Andrea: Questa è un’altra tematica. Adesso parlavo di cose che sono più blande che sono l’investimento nel mattone, l’investimento nella propria casa di abitazione che permette di ridurre la spesa. Aprirsi ad altri tipi di investimento è un tema più ampio. Lo si fa con il risparmio e permette di avere una remunerazione del capitale investito. Però, qui, veramente ci allarghiamo e smettiamo di parlare di risparmio e parliamo di altre cose.
Axel: Allora, andiamo invece su come Andrea Piccardo si è avvicinato a questa materia, la contabilità, un pochettino ai numeri. Abbiamo detto che Andrea Piccardo è contabile federale, ha lavorato per oltre vent’anni come contabile e revisore presso fiduciarie, aziende ed enti pubblici. Poi nel 2018 ha deciso di fare il passo e mettersi in proprio. Raccontaci un po’ come sei arrivato a compiere questo passo.
Andrea: A mettermi in proprio è un passo a cui ho mediato per 10 anni, nel senso che ho investito 10 anni del mio tempo, continuando naturalmente a lavorare, per riflettere esattamente sul “come fare”. Nel senso che non è che uno dice … almeno, quello che ho fatto io non è che nel 2008 ho detto “mi metto in proprio” e poi l’ho fatto ma “mi metterò in proprio e mi do del tempo per organizzare quello che sono” quindi investendo nelle mie competenze, conoscente e su di me, sulla mia crescita personale per poi decidere di fare questo passo. Questo passo l’ho fatto perché comunque ho lavorato bene prima, o potuto investire parecchio da un punto di vista di tempo e di denaro affinché avessi un equilibrio finanziario che mi permettesse di muovermi in questa direzione con tranquillità.
Axel: C’è un po’ un parallelismo tra la questione che affrontavamo prima, cioè, il risparmio ed il mettersi in proprio. Costruirsi comunque una rete che nel tuo caso ti ha permesso di dire: magari mettermi in proprio non è un passo proprio semplice ma alle mie spalle ho comunque costruito e messo da parte qualche cosa.
Andrea: Tornando al tema del libro, se avessi fatto il passo nel 2008 sarei stato all’interno di un labirinto “in corsa”. Invece, facendo questo passo nel 2018 mi sono costruito le modalità con cui esercitare la mia influenza sugli eventi.
Axel: Torniamo alla domanda iniziale che abbiamo rivolto al nostro pubblico: “siete più formichina o più cicala” con tutte le limitazioni del caso. Come risparmiate, come arrivate a risparmiare qualche cosa, oppure invece: “a cosa non potete rinunciare”. C’è chi pensa: oggi vivo la vita a cento all’ora, non metto via niente. C’è chi invece dice: vivo la vita a dieci all’ora e cerco di mettere via il più possibile. Qual è il giusto equilibrio tra questi due approcci.
Andrea: Fondamentalmente è dove vuoi arrivare. Se tu hai una meta, un desiderio in un tempo futuro quantificabile: fra 10 anni voglio arrivare lì, allora adeguo il mio comportamento al risultato che voglio ottenere. Se invece l’orizzonte temporale è a breve termine, quindi orientato più che al desiderare qualcosa in là nel tempo al soddisfare subito un desiderio che ho, allora è veramente difficile costruire un risparmio, costruire le basi su cui avere il controllo del labirinto in cui sei dentro.
Axel: Quindi, sostanzialmente, aver ben sempre presente l’obbiettivo ed avere un arco temporale più allungato e un obbiettivo al quale si ambisce aiuta un pochettino come muoversi all’interno di questo labirinto.
Andrea: Porto la mia esperienza personale. Io a 14 anni …o 12 anni dissi: mi costruirò la casa! a 34 ci sono arrivato. Tutto il mio percorso - con naturalmente tantissime esperienze, tantissimi incontri, tantissimi sbagli – mi ha portato a realizzare questo sogno. 22 anni dopo ho realizzato la casa in cui sono andato ad abitare inizialmente da solo, poi ho conosciuto mia moglie, abbiamo avuto 3 figlie e quindi ho riempito questo spazio. Nel senso: arrivando a questo obbiettivo, da questo obbiettivo si è aperto un orizzonte nuovo. Ed adesso mi trovo in questo orizzonte.
Axel: Andrea Piccardo ci ha portato la sua esperienza, il suo esempio personale. Stiamo chiacchierando di risparmi in compagnia di Andrea Piccardo, contabile federale. Abbiamo detto che il desiderio, ambire a qualche cosa deve essere comunque l’orizzonte al quale puntare. Per poter realizzare e magari assecondare un po’ questo proprio desiderio bisogna avere delle basi, sostanzialmente. Domanda secca: quale percentuale del mio salario sarebbe bene, se ho un desiderio da realizzare, debba mettere via ogni mese o all’anno.
Andrea: 15-20%
Axel: Questo 15-20% cosa mi permette di fare, di ambire?
Andrea: Intanto metti da parte i soldi che poi ti serviranno a realizzare il desiderio futuro. Che sia, nel caso del mio esempio di prima, la costruzione della mia abitazione. Un altro esempio è quello di essere meno legato… cioè, avere il tempo libero. Nel senso che il denaro in sé un rappresentativo del tempo che noi ci mettiamo per realizzarlo. Se noi abbiamo del risparmio è possibile, diciamo, calcolare con questo risparmio quanto tempo ho guadagnato. C’è un calcolo molto importante di cui bisogna tener presente che è: in quanto tempo arrivo a non avere più denaro? Cosa vuol dire? Se io ad un certo momento non ho più entrate legate al lavoro - chiaramente siamo in Svizzera ed esistono le rendite di disoccupazione – mettendo il caso che non ci siano delle rendite che vadano a sopperire alla mancanza di entrate, quanto tempo sono in grado di vivere senza guadagnare mantenendo il mio stesso livello di vita o, magari, riducendolo un pochettino? Riusciamo ad andare oltre l’anno, sei mesi oppure ci areniamo subito dopo un mese?
Axel: Quindi bisogna fare un ragionamento su quanto fieno in cascina si è messo. “Buongiorno, vorrei sottolineare l’importanza nella coppia e nella famiglia di avere la stessa visione in ambito economico-finanziario. È una premessa importante per la longevità del rapporto di coppia”. È Stefania che ci manda questo messaggio. Poi, invece c’è qualcuno che ci rilancia, sostanzialmente, sul tema “una volta era così, adesso è un po’ diverso” la frase: “al giorno d’oggi” ci scrive questa ascoltatrice “tutto costa troppo; lo trovo non giusto” ascoltando nonni e genitori questo tema è stato sempre presente: stare sull’attenti, riflettere, mettere da parte un minimo tutti i mesi era un po’ il detto dei nonni; fare i passi a seconda della propria gamba, e ci dice “io sono mezzo cicala e mezzo formica”. C’è un po’ questo tema, un po’ questa – possiamo dire – finta convinzione che una volta si risparmiava di più ed oggi si risparmia di meno oppure, Andrea Piccardo, è una verità questa?
Andrea: No, è una finta convinzione, nel senso che si possono applicare quello che riteniamo cose dei nostri nonni al periodo attuale, senza …
Axel: Quindi non c’è una differenza una volta si risparmiava di più e adesso abbiamo le mani più bucate.
Andrea: È un luogo comune, nel senso che bisogna un po’ sfatare. È una generalizzazione di un concetto. Qui siamo nel labirinto. Il labirinto dice che bisogna pensare questa cosa … ebbene no! Vi garantisco che nel labirinto c’è chi invece non vuole pensare che una volta si risparmiava di più e oggi meno. È chiaro che ci sono degli insegnamenti del passato che sono validi ancora oggi. Però, assolutamente non è vero che non c’è chi riesce a mantenere costanza nell’applicare questi principi che c’erano una volta.
Axel: Continuiamo su questo rapporto tra giovane e… seguendo quest’evoluzione della vita ci sono diverse immagini, diverse frasi che dicono sostanzialmente: quando si è giovani si ha il tempo la voglia ma mancano un pochettino i soldi, poi si arriva all’età adulta con una famiglia – quindi, sostanzialmente - non hai il tempo, hai l’energia perché sei abbastanza giovane, hai magari i fondi ma non hai il tempo, quando si arriva all’età anziana si ha il tempo, sicuramente, si hanno un po’ di soldi perché qualcuno più di altri è riuscito a mettere da parte qualche cosa e manca l’energia. Come ci si muove all’interno di queste tre fasi evolutive della vita comunque godendosela sostanzialmente?
Andrea: Io vedo che non è propriamente così, nel senso che in tutte le fasi della vita – è vero – la quantità di risparmio differisce ma è sempre il motore che muove le azioni di una persona. È chiaro, quando sono giovane ho una propensione al risparmio ma ogni tanto, o anche spesso, mi concedo delle cose perché devo comunque far parte del gruppo dei pari, quindi vado in discoteca, vado al cinema, vado al bar con gli amici e quindi c’è più spesa. Però non vuol dire che adesso non penso al risparmio perché voglio godermi la vita. Già lì va pensato. In età anziana invece bisogna vedere se c’è chi a più risparmio se, in primis quando era giovane, era stato in grado di avere questo motore o questa propensione al risparmio che poi ha mantenuto nel corso dei decenni. È questo, è proprio il motore. È proprio come io interpreto o come io scelgo di disporre delle cose che mi stanno di fronte.
Axel: Siamo arrivati, praticamente, in conclusione con Andrea Piccardo, contabile federale che ci ha fatto fare questa riflessione attraverso il mondo del risparmio. Chiudiamo con una canzone che tocca, in un certo senso, il tema dei soldi, Vasco Rossi, Cosa succede in città. Cosa succede in città (n.d.r. domanda rivolta ad Andrea)?
Andrea: “Conta si il denaro, altro che no” … sono fan di Vasco Rossi e quindi mi è venuto subito in mente il testo della canzone. È un testo che dice: mi dispiace, alla fine sei tu come individuo che devi determinare ed essere responsabile di quello che avviene. La ricerca di giustificazioni esterne non porta ad alcun vantaggio e non fa crescere.